Parigi 2024, secondo oro per Tom Pidcock: “Sapevo che non sarebbe stato facile. Poi c’è stata la foratura, ma c’erano ancora 5 giri, quindi tutto era possibile”
Tom Pidcock si è nuovamente laureato campione olimpico di MTB Cross Country. Dopo l’oro conquistato a Tokyo tre anni fa, il britannico ha concesso il bis alle Olimpiadi di Parigi 2024 imponendosi al termine di una gara ricca di emozioni e di colpi di scena, che l’ha visto autore di una gran rimonta dopo essere stato vittima di una foratura nel corso del terzo giro. Il nativo di Leeds, che domani compirà 25 anni, ha poi provato a staccare il francese Victor Koretzky nelle ultime due tornate, ma è riuscito ad avere ragione dell’avversario solo nel finale, quando, scegliendo una traiettoria diversa, ha sorpassato il transalpino, venendo anche a contatto con lui.
“Avevo così tante cose in testa questa settimana che precede i Giochi – ha dichiarato Pidcock dopo l’arrivo – Emozioni, scenari e tutto… Poi arrivi alla linea di partenza e sei travolto da tutto. Stavo bene, sapevo che Victor stava bene e che non sarebbe stato facile. Poi c’è stata la foratura e a quel punto sapevo che non dovevo farmi prendere dalla rabbia“.
Il classe 1999 è riuscito a stare calmo nonostante un cambio ruota piuttosto lungo: “Quando stamattina correvo mi son detto che, se doveva succedere, dovevo ripetere ca**o, ca**o, ca**o con calma e poi riprendermi. Bruno (uno dei meccanici, ndr) non era pronto, ma è stato poi veloce a cambiare la ruota. Sapevo che avevo cinque giri ancora, cioè 50 minuti di gara, quindi tutto era possibile“.
Alla fine, dopo una lunga rimonta, il britannico è riuscito a riagganciarsi a Koretzky, a lungo in testa in solitaria: “Sono riuscito a rientrare, ma non sono riuscito a staccare Victor. Sapevo che nell’ultimo giro sarebbe stato velocissimo. Alla fine dovevo solo cercare di creare un gap“.
Per riuscirci, il portacolori della Ineos Grenadiers si è dovuto inventare una diversa traiettoria nell’ultimo tratto nel bosco che l’ha portato a mettere la sua ruota davanti a quella del transalpino, il quale è poi riuscito a stare in piedi dopo un contatto, perdendo però velocità e dovendosi infine accontentare dell’argento: “Il contatto fa parte delle corse, questo è quello che ho sempre fatto. Le Olimpiadi non sono diverse. Mi dispiace per lui, il sostegno per lui era incredibile, ma sono le Olimpiadi, devi dare il massimo”.
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